Bruno Maria Ferraro
BENE di Francesco De Gregori | Massimo Germini - Bruno Maria Ferraro
. e guardo il mondo da un oblò….
Era Gianni Togni un po’ di anni fa e nessuno pensava che dietro quell’oblò ci saremmo finiti tutti nel 2020.
Aspettiamo. Nelle nostre case, chiusi, aspettiamo.
Con Massimo Germinici siamo conosciuti qualche anno fa lavorando in uno spettacolo con Roberto Vecchioni e lui di Roberto è non solo la chitarra ma il tessuto di musica su cui si appoggiano bellissimi versi, bellissime canzoni.
Io e Massimo siamo due baby boomers, arriviamo dall’Italia del boom economico, abbiamo fatto i doppi turni a scuola perché c’erano troppi bambini, sappiamo cosa furono la DC il PCI e il Revox, abbiamo attraversato gli anni settanta e tutta la più bella produzione della canzone d’autore italiana.
La chitarra di Germini è una culla, un tappeto volante, una casa, un fuoco che scalda, un ricordo e tanto altro. E quando lui suona a me vien voglia di cantarlo tutto il repertorio della canzone d’autore che è la mia storia, il mio sguardo, la mia consapevolezza. E soprattutto cantare quelle canzoni poco conosciute, dimenticate, lasciate lì in un angolo per chissà quale ragione . Alcune di queste sono perle, piccoli capolavori.
E allora in questi giorni di isolamento, come si fa con i libri impolverati della libreria, a noi fa piacere frugare nelle pieghe nascoste di uno straordinario catalogo di “poesie” in musica.
Cantarle e suonarle affacciati , per dirla sempre con Gianni Togni,
ai nostri oblò
“Gettando arance da un balcone
Così non va
Tiro due calci ad un pallone
E poi chissà
Non sono ancora diventato
Matto
Qualcosa farò, ma adesso no