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ETTORE BASSI

IL MERCANTE DI LUCE

Dall’omonimo romanzo di ROBERTO VECCHIONI edito da Einaudi
Vincitore Premio Cesare Pavese 2015 - Narrativa

 

Adattamento e regìa Ivana Ferri
Musiche originali eseguite dal vivo di Massimo Germini
Voce fuori scena Patrizia Pozzi
Citazioni musicali Roberto Vecchioni – W.A. Mozart

direzione tecnica Massimiliano Bressan
Fonico Loris Spanu

Scena Gianni De Matteis
Materiali DB Sound – Asti

Organizzazione Mary Rinaldi
Segreteria di produzione  Roberta Savian
Ufficio Stampa Tangram Teatro

Produzione Tangram Teatro con il sostegno

del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte

 

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Guarda qui la rassegna stampa dell'anteprima

nazionale al Teatro Carignano di Torino

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Ivana Ferri torna ad occuparsi di un teatro attento a problematiche sociali aperte e lo fa riunendo un gruppo di lavoro di rara sensibilità.

“Il Mercante di luce”, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, narra del viaggio poetico di un padre e di un figlio.
Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio.

Il tentativo di lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità, il disamore e l’amore, la casualità di nascere oppure no, oltre tutto questo che è un frullar d’ali in una melodia alta e che ci portiamo dentro al di là del tempo dato.                                     

Perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.

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Dichiarazione di Roberto Vecchioni tratta dall’intervista di Guido Andruetto per REPUBBLICA

 

“ Non era facile da realizzare una trasposizione per il teatro di quello che ho scritto, ma ho trovato delle persone appassionate che sono riuscite a farlo. La Ferri è una bravissima scrittrice e grande donna di teatro, Bassi è un bravissimo attore. Si sono innamorati del romanzo e mi hanno cercato per poterlo trasformare in uno spettacolo teatrale. Cosa che mi ha fatto emozionare come pochi.  (…) Penso che il teatro sia davvero la creazione, il momento creativo dell’uomo. E allora sentirmi io piccolo esecutore di questa creazione, non dico che mi abbia fatto galleggiare nell’aria, ma certamente mi ha dato una gioia immensa.”

 

 

Dichiarazione di Roberto Vecchioni tratta dall’intervista di Silvia Francia per LA STAMPA

 

“Non me lo perderei mai. Non esagero quando dico che il primo disco pubblicato non mi fece così tanta impressione come questa sortita teatrale di un mio romanzo.  (…) L’idea che un testo tratto da un mio romanzo vada in scena mi rende felice come un ragazzino, anche se ho 79 anni suonati. Per altro, con Il Tangram di Torino che mette in scena questo titolo, ho già lavorato altre volte e considero la regista Ivana Ferri molto in gamba. Il mio libro non era facile da ridurre teatralmente ma lei ha fatto un gran lavoro”

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“Marco mio, non sono io, sei tu il Mercante di Luce”

 

Stefano Quondam è un professore di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l’omologazione. Certo, è al tempo stesso un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio, quanto ha di più prezioso: la cultura. Vuole credere con tutto se stesso che la bellezza che gli tempesta la memoria sia una luce così potente da svergognare il buio. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l’altro? Questa è la cronaca dei giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato e coraggioso e di un padre che con dedizione e amore tenta di spiegare il senso della vita, l’unico che conosce. Il filo che li unisce è la poesia: un excursus appassionato, un viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello tra il mito e l’invenzione, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, passioni e vita vissuta.

 

Lo spettacolo abbraccia lo stile e la magnificenza narrativa di Roberto Vecchioni e con una storia che attraversa il nostro presente ci fa entrare nella dimensione dei classici, ci immerge nella grande letteratura del passato che avvolge tutti noi con la sua luce. Un padre e un figlio. Due vite, due mondi. Percorrono insieme un ultimo tratto di strada scoprendo la forza e la fragilità del loro legame.

 

Una riflessione sull’esistenza, sull’idea del Bello e del Sublime, trasmessa a noi con un incanto speciale e con accenti lirici intensi.

Due vite, due mondi. Desideri falliti, gioie mai vissute. Padre e figlio percorrono insieme un ultimo tratto di strada, con un pathos degno della grande tragedia antica. I personaggi, finemente analizzati, si offrono a noi con tutte le loro fragilità. Entrambi, in modi diversi, sentono di non appartenere all’eterna ruota dell’esistenza. Stefano Quondam è prigioniero di un grande sogno, per il quale è capace di distruggere il bene che ha intorno. Marco assomiglia sempre più ad un’anima, non ad un ragazzo, costretto dalla sorte a costruirsi una realtà parallela fatta di momenti felici e vittorie invisibili.

Tra le pagine del romanzo, alcune intensamente poetiche, affiorano i ricordi di un passato a tratti felice, segnato da ambizioni e delusioni per Stefano, o, nel caso di Marco, da piccoli momenti di euforia e dolorosi graffi al suo cuore di bambino.

 

“Doveva lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità o l’infelicità, l’amore e il disamore, il destino e Dio, la casualità inspiegabile di nascere e morire. E il dono è l’orgoglio di essere uomini e di vivere con questa rivelazione: perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.”

 

 

In mezzo un excursus letterario di alto livello: Sofocle, Euripide, Archiloco e l’immensa Saffo. Tragedie, miti e sentimenti universali sono un raggio di luce inaspettato che arriva ad illuminare  e a dare un senso vero e positivo alle nostre vite

Roberto Vecchioni non ha bisogno di presentazioni. Wikipedia lo classifica come cantautore, paroliere, scrittore, poeta ed ex insegnante italiano. Ma in realtà le definizioni possibili sarebbero ancora altre, ma soprattutto Vecchioni è uno dei “padri nobili” della canzone d’autore italiana. Di alta qualità è la sua produzione letteraria che conta saggi e romanzi. Come nelle sue canzoni, anche in questo caso Vecchioni riesce a “raccontare” storie che percorrono il nostro presente con lucidità, profondità e quella vena poetica così riconoscibile e straordinaria. Ettore Bassi è attore di cinema e teatro con alle spalle un lungo e prestigioso curriculum. Se il grande pubblico lo conosce per le fiction TV, ultima in ordine di tempo “Svegliati amore mio” insieme a Sabrina Ferilli per la regìa di Ricki Tognazzi, Bassi ha all’attivo un’intensa attività in teatro in compagnie primarie ma in particolare spicca il monologo “Il sindaco pescatore” dove, nei panni di Angelo Vassallo, ha portato in scena una storia di forte impegno civile. Il ruolo di Stefano Quondam, protagonista de “Il mercante di luce”, mette in evidenza la sensibilità di uno degli attori più amati della scena italiana. Ivana Ferri è una regista teatrale attenta a temi sociali che caratterizzano il nostro tempo. Ha collaborato con personaggi di primo piano della cultura italiana come Dacia Maraini, Vittorino Andreoli, Claudio Magris, Alda Merini elaborando trasposizioni teatrali da opere letterarie e portandole in scena con grandi riscontri di pubblico. Con Roberto Vecchioni ha realizzato alcuni anni fa uno spettacolo per MiTo dal titolo “Sogna Ragazzo sogna”. Dopo avere nelle ultime stagioni affrontato il tema degli ospedali psichiatrici e degli anni di piombo con lo spettacolo “Quello che l’acqua nasconde” di Alessandro Perissinotto per la stagione del Teatro Stabile di Torino, affronta ora in questo lavoro delicato e poetico il tema del rapporto padre-figlio, colto da una prospettiva insolita e coinvolgente.  Massimo Germini è un musicista poliedrico e straordinario. Tra i più quotati chitarristi italiani è un cultore della canzone d’autore. Ha lavorato con molti artisti ma da parecchi anni è il collaboratore inseparabile di Roberto Vecchioni con il quale ha condiviso sia l’attività concertistica, che quella discografica ma anche quella di insegnamento all’Università di Pavia.

 

Tangram Teatro è una compagnia di produzione teatrale riconosciuta dal 2008 dal Ministero della Cultura. La produzione di spettacoli è sempre rivolta alla lettura della contemporaneità e all’indagine di problematiche sociali aperte. La relazione tra teatro e letteratura e tra teatro e musica è la cifra stilistica di questa compagnia a cui, nel 2011, il Presidente della Repubblica ha assegnato la medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana.

Con “IL MERCANTE DI LUCE” che affronta l’argomento della sindrome di Hutchinson Gilford Tangram Teatro vuole offrire il proprio contributo professionale per promuovere le finalità dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso onlus per stimolare l’attività di ricerca per la cura di questa malattia rara.

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